Fantacalcio Serie A
Squadra CESENA
Stemma CESENA

Storia del Cesena

Stadio Dino Manuzzi

Città Cesena

Storia del Cesena


Il simbolo sportivo di Cesena, dal 1920 al 1936, era rappresentato dalla squadra di calcio della "Unione Sportiva Renato Serra".

Quest`ultima venne così battezzata in onore di un giovane patriota cesenate morto combattendo sul Carso durante la prima guerra mondiale.

Il fascismo chiamo` alle armi i giovani e la squadra fu sciolta; ma neanche la guerra riuscì a cancellare la passione per il calcio, che si era diffusa profondamente in tutta la citta`.

Nel 1940, il Conte Alberto Rognoni ebbe l`idea di creare una societa` di football, usando i colori dello stemma cesenate.

Il calcio, all`epoca, viveva sulle sfide tra i quartieri; il Conte scelse il meglio tra quelle squadre e il 21 aprile fondo`, insieme a Arnaldo Pantani e Renato Piraccini, l`Associazione Calcio Cesena.

L`affiliazione del Cesena alla F.I.G.C. avvenne l`8 agosto dello stesso anno, dopo regolare versamento della tassa annua pari a lire 100 a cui se ne aggiunsero altre 40 per l`iscrizione al campionato di prima divisione.

Il primo acqisto importante fu quello di Iro Bonci, il miglior numero dieci di ogni tempo, che Piraccini riuscì a prelevare dal Forlimpopoli al costo di 1500 lire. 

Il Cesena, che nasce nel vecchio campo dell`Ippodromo, si dimostro` subito la rivelazione del campionato, ma negli anni successivi dovette affrontare molti ostacoli.

Per dare ulteriore stimolo alla squadra, venne costruito nel 1957, il nuovo stadio "La Fiorita", seguito da lavori di ampliamento delle gradinate e di copertura della tribuna che terminarono nel 1961.

E` proprio in questi anni che tanti giovani, come Azeglio Vicini, nel 1952, approdano a Cesena, uno dei trampolini di lancio verso i piu` prestigiosi palcoscenici calcistici.

Nel 1964 quando già il Cesena si trovava in serie "C", dopo ventiquattro anni dalla fondazione, il Conte Rognoni consegna la società Dino Manuzzi, che, grazie ad una accorta politica di valorizzazione dei giovani e di rigorosa attenzione al bilancio, riuscì ben presto a fare del Cesena una società modello.

Dino Manuzzi capì che per arrivare alla "grande squadra", era neccessario costruire la "grande società".

Si circondò quindi di gente fidata ed amica e si mise subito all`opera per costruire una squadra di prestigio che, più che parlare un linguaggio cesenate, doveva, nel tempo personificare un`intera regione: la Romagna.

Si aprirà così, un glorioso capitolo nella storia del calcio cesenate, che ci porterà nel `67-`68, sotto la guida di Cesare Meucci, all`ambito traguardo della serie B.

Nel `72-`73, la squadra raggiunge la massima serie, sotto la guida di uno dei più famosi allenatori italiani, Gigi Radice, che però l`anno successivo viene sostituito da Eugenio Bersellini, che grazie ad una profonda trasformazione, consentì la permanenza in serie "A" alla sua squadra.

Nella stagione `75-`76 il Cesena raggiunse l`apice della propria storia. Il "Miracolo Cesena" conquistò l`attenzione nazionale.

La stagione 1976/77 si rivelò invece un`annata da dimenticare con la retrocessione in B e l`inizio di un periodo amaro per il Cesena.

Nell`agosto del 1979 infatti il Presidentissimo Dino Manuzzi fu vittima di una banale caduta tra le mura di casa.

Sottoposto ad un delicato intervento chirurgico alla testa Manuzzi iniziò un lento e difficile periodo di convalescenza che lo costrinse nell`ottobre del 1979 a cedere la presidenza al nipote Edmeo Lugaresi.

Alla sua prima stagione `80-`81 alla guida della società, centrò subito la promozione in serie A.

Il protagonista fu un giovane allenatore al suo secondo campionato a Cesena, Osvaldo Bagnoli costretto poi a lasciare la guida della squadra per motivi familiari al termine della stagione stessa.

Per la nuova avventura in serie A venne scelto come allenatore G.B.Fabbri e venne acquistato uno tra i più forti giocatori provenienti dal mercato estero: Walter Schachner, centravanti della nazionale austriaca.

Fabbri venne licenziato alla quindicesima giornata e venne sostituito da Renato Lucchi, con il quale il Cesena riuscì ad ottenere la salvezza, ma la gioia per il risultato raggiunto venne offuscata dalla scomparsa, il 29 maggio del 1982, di Dino Manuzzi a ricordo del quale il consiglio comunale gli intitolò a partire dalla stagione successiva lo stadio cittadino.

Nel campionato `82-`83 il Cesena guidato da Bruno Bolchi retrocedette in serie B.

Sempre sotto la guida di Bruno Bolchi il Cesena raggiunge nuovamente nell`87 la serie A, dove rimane per alcuni anni.

Nonostante la permanenza in serie B negli anni `90, il Cesena ha dimostrato di essere una grande squadra, che ha dato illustri nomi al nostro calcio, come ad esempio gli allenatori Arrigo Sacchi e Azeglio Vicini, senza poi considerare i numerosi giocatori che hanno indossato la casacca bianconera.

Dopo la stagione 2007/2008 in cui i bianconeri hanno vissuto un periodo di profonda crisi conclusosi con la retrocessione in Serie C con due giornate di anticipo, i tifosi non smettono comunque di credere nei bianconeri.

Nonostante un inizio stentato della stagione 2008/2009 vengono rinnovati ben 4.700 abbonamenti. Nel mese di dicembre, quattro vittorie consecutive portano il Cesena ai piani alti della classifica.

Pareggiando all`ultima giornata col Verona, grazie anche al pareggio della Pro Patria a Padova, la squadra ha ottenuto la promozione diretta in Serie B.

Che giochi in serie C, B o A il Cesena resta sempre squadra coriacea, di lottatori che danno tutto sul campo.

E` in questa grande forza di volontà che i tifosi romagnoli si identificano quando vanno allo stadio a tifare Cesena.
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