LETTONIA-SLOVENIA 73-66 — Eurobasket ha la prima squadra che trova l’accesso ai quarti di finale: si tratta della Lettonia di coach Bagatskis che in una gara sempre punto a punto ha superato 73-66 la Slovenia. La squadra nelle cui fila gioca pure Janis Blums, ingaggiato da Avellino per il prossimo campionato (e in passato visto pure a Napoli), ha tentato più volte lo strappo (36-29 al 16’+7, un vantaggio rivisto al 34’ sul 64-57) senza mai però riuscire a togliersi di dosso gli sloveni che hanno pagato una scarsa percentuale al tiro da due, sempre attorno al 40% (alla fine sarà 39% contro 62,5%) con Dragic a cercare di salvare il salvabile ma mai davvero supportato dai compagni con scelte intelligenti in attacco. La tripla del lettone Berzins a quattro minuti della sirena è valsa il +10 (67-57) e in definitiva il timbro a questa d’apertura cominciata a mezzogiorno, nonostante Slokar e compagni si siamo arresi proprio solo al suono delle sirena: la Lettonia (super Strelnieks con 17 punti) affronterà ora nei quarti la vincente di Francia-Turchia. Si prosegue ora con le altre gare del tabellone che non vede in gioco l’Italia che entra in scena domani: alle 14.30 Grecia-Belgio, alle 18.30 Spagna-Polonia e alle 21 si chiude con i padroni di casa della Francia che affrontano la Turchia.
Lettonia: Strelnieks 17, Berzins 13, Mejeris, Freimanis, Bertans e Janicenoks 8
Slovenia: Dragic 17, Balazic 9, Blazic 8
Vassillis Spanoulis, 33 anni. AP

Vassillis Spanoulis, 33 anni. AP

GRECIA-BELGIO 75-54 — La Grecia non ripete l’errore di un anno fa al Mondiale, quando dopo aver giocato la miglior pallacanestro dei campionati, venne fatta fuori negli ottavi di finale. Il Belgio di oggi non è la Serbia di allora, i greci passano il turno con una vittoria larghissima, 75-54, dopo un primo tempo così così. La netta superiorità anche fisica si materializza solo nella ripresa, coi 12 punti di Bourousis, in una gara dove Spanoulis gioca con le marce basse. La Grecia fa paura, con Antetokounmpo fisicamente è ancora più potente ma l’impatto di Koufos non riesce a tenere a distanza il Belgio che trova punti veloci dal suo americano, Lojeski. La gara è in equilibrio, una tripla di Zisis porta i greci a +8 a inizio del secondo quarto (23-15) ma pur con un assoluto dominio a rimbalzo (20-10 all’intervallo), la squadra di Katsikaris perde il ritmo contro la zona belga e i 10 punti di Van Rossom nel primo tempo chiudono il divario al riposo (34-31) nonostante la quasi doppia-doppia di Koufos (11+9): Spanoulis però è silente, segna solo 2 punti dalla lunetta, e il Belgio sopravvive. Ma si affida troppo al tiro da tre che è sufficiente, la Grecia va dentro, conquista falli, prova scappare con 4 punti di fila di Sloukas (44-36) e un quintetto con tre potenziali play per essere più fluida contro la zona che torna a dar fastidio ma non a Spanoulis che con un assist e un canestro cementa la superiorità non splendente ma evidente dei greci al 27’ (51-41) che cominciano a difendere davvero. E con Bourousis motivato, che stoppa e va in uno contro uno, al 30’ arriva il +15 (57-42). Sono otto punti consecutivi dell’ex pivot di Milano a chiudere definitivamente la gara all’inzio dell’ultimo quarto, col Belgio che affonda con le sue percentuali di tiro (0/6 il parziale da tre) fino al -27.
Grecia: Bourousis 14, Koufos 13, Printezis, Antetokounmpo 10.
Belgio: Gillet 14, Van Rossom 13, Lojeski 10.

SPAGNA-POLONIA 80-66 — I sogni della Polonia, cullati per 30 minuti contro una Spagna spenta e in difficoltà, si infrangono contro la grandezza di Pau Gasol, che prende in braccio la sua squadra nell’ultimo quarto, dove realizza 11 punti per concludere una partita stellare da 30, con 6/7 da tre, 11/14 totale, 7 rimbalzi e 4 assist. La Spagna batte la Polonia 80-66, conquista i quarti di finale contro la Grecia dove parte da sfavorita. In una Arena già quasi piena, in attesa della gara della Francia, e che tifa tutta per i polacchi fischiando apertamente anche Gasol, la Spagna presenta senza Rudy Fernandez (schiena) mentre Pau fa venire un brivido, sparisce nello spogliatoio prima degli inni nazionali per tornare in tempo giusto per la palla a due (dopo 5’ Scariolo vorrebbe cambiarlo, ma l’asso dei Bulls dice di farcela). Il talento e le triple di Ribas, Gasol e Llull fanno partire veloce gli spagnoli (13-6), che sono però meno che decenti in difesa e nei rientri. La Polonia lotta e corre, va a colpire nel cuore dell’area, produce un 9-2 per il pareggio e nonostante i 10 punti di Gasol nel primo quarto, che si mangia Gortat, deludente, passa in vantaggio all’inizio del secondo (28-29). Scariolo deve fare rotazioni allungate, schiera solo 6’ nel primo tempo Llull, dà grande spazio a San Emeterio e Claver a segno in precedenza solo con l’Islanda, ma i cambi non sono all’altezza. La Polonia gioca meglio, distribuisce i punti Slaughter, Kulig e Ponitka, va al riposo sotto di 2 (41-39), ma scatta prima nella ripresa con Waczynski, il suo miglior realizzatore del campionato, va avanti di 3, sembra avere addirittura la partita in mano, ma stavolta la Spagna ha qualcosa di importante anche da Mirotic, a quota 15 con 6 rimbalzi al 30’ (55 pari). La Spagna accelera all’inizio dell’ultimo periodo, un 7-0 iniziale viene poi corroborato da Gasol, a rimbalzo offensivo per un canestro di un negativo, fino a quel momento, Rodriguez, poi una mitragliata di 8 punti in fila che chiudono il 22-4 spagnolo e la partita (77-59). Quarti conquistati, ma mai Pau è apparso tanto solo.
Spagna: Gasol 30, Mirotic 15, Llull 12.
Polonia: Kulig 10, Slaughter, Ponitka, Waczynski, Gortat 9.
FRANCIA-TURCHIA 76-53 — La Francia batte la Turchia 76-53, conquista i quarti di finale e mette a segno il nuovo record europeo di spettatori nel basket, 26.135. Una coreografia unica per una gara nella quale i grandi favoriti hanno dovuto mettere il panchina Tony Parker molto spento (solo 5 punti con 2/8 al tiro) come Boris Diaw, per mettere a segno il 14-0 poi risultato decisivo. Lo stadio Pierre Mauroy, esaurito, fa venire i brividi prima ancora che la gara cominci. E’ una meraviglia unica in Europa, ma non un’atmosfera facile in cui giocare per la squadra di casa, reduce da un girone troppo semplice in cui ha giochicchiato. La Turchia è più pronta ad affrontare le difficoltà, che si manifestano presto con il 2/2 da tre di De Colo (17-10). Ma Parker non dà ritmo né a sé ne ai compagni. Ataman passa a zona e l’attacco francese si incarta, mentre la Turchia sale di livello con Dixon e Ilyasova che firmano il 10-0 del sorpasso, che diventa +4 (19-23) con la tripla di Osman sfuggito per la prima volta a Batum. E siccome il basket è strano, e per essere un grande allenatore bisogna saper fare scelte complicate, Vincent Collet toglie le sue stelle, dà la squadra in mano a Fournier, mette Lauvergne e lascia solo De Colo e Batum dei primi cinque. Il risultato gli dà ragione: la difesa sonnolenta decolla con l’energia della guardia dei Magic, figlio di due judoka, mentre Lauvergne domina a rimbalzo: il risultato è un 14-0 francese nel secondo quarto (36-25), nel quale la Turchia riesce a segnare solo 8 punti con 3/11 al tiro. Al riposo la Francia è +12 e la partita appare virtualmente conclusa. Nella ripresa i turchi però ci provano ancora, rientrano fino al 43-36 quando Ataman si fa dare tecnico per una interferenza non fischiata. Sembra il segnale per far scattare anche l’interruttore di Parker, che realizza i suoi unici 5 punti di fila aprendo il grande parziale della Francia che tocca il +28 (72-44) tra contropiedi e schiacciate, col pubblico in piedi e che già al 32’ intona la Marsigliese. Ora la sfida dei quarti con la Lettonia, un cammino apparentemente troppo facile anche per una Francia lasciata a piedi dalle sue due grandi stelle.
Francia: De Colo 15, Fournier, Lauvergne 12.
Turchia: Ilyasova 14, Dixon 9, Erden, Aldemir 7.