Fantacalcio Serie A
Squadra CHIEVO
Stemma CHIEVO

Storia del Chievo

Stadio Bentegodi

Come raggiungere lo stadio Bentegodi

città Verona

Storia del Chievo


Il Chievo viene fondato nel 1929 da alcuni appassionati sportivi della piccola frazione di Verona.

La squadra, messa insieme con pochi mezzi ma con grande entusiasmo, non partecipa ai campionati ufficiali della Federazione, ma disputa, come Ond Chievo, tornei amatoriali e tante partite amichevoli contro le squadre dopolavoro di altri paesi della provincia.

Nelle sfide strapaesane i giocatori escono qualche volta con le ossa rotte, ma più spesso riescono a farsi rispettare. Per arrivare a giocare una partita ufficiale, tuttavia , devono attendere ancora un paio di stagioni.

S`incomincia nel 1931/32 sul serio una domenica d`autunno. L`iscrizione della squadra è costata 25 lire, più 10 lire per l`affiliazione alla Fidal. Il nuovo campo del dopolavoro è pronto per l`inaugurazione. Gagliardetti, discorsi, inni. Sono le 15.30 dell`8 novembre 1931.Gli ``undici`` dell`Ond Chievo sono schierati in mezzo al campo.

Impazienti, emozionati, attendono sull`attenti che i dirigenti si facciano da parte e li lascino incominciare la prima partita di una storia che deve arrivare fino a noi. Maglia biancoceleste attillata, mutandoni bianchi, calzettoni scombinati, scarpe bullonate; qualcuno ha la retina per tenere fermi i capelli.

Tutti hanno l`aria eroica, da pionieri. Un ultimo prorompente ``alalà`` e i nostri vanno a incominciare. Di fronte, per la prima partita del campionato uliciano, hanno il Domegliara, in maglia rossonera. Una squadra rocciosa, montanina, ma i biancocelesti riescono a vincere per 1-0. La partita, però, viene invalidata su reclamo degli avversari ed il recupero viene vinto dal Domegliara per 2 a 1. Alla fine del campionato (6 partite) l`Ond Chievo totalizza tre punti e termina terzo su quattro concorrenti.

Al quinto turno di campionato nel 1932/33 la partita Pescantina - Chievo è sospesa e poi assegnata vinta ai nostri per `premeditata mancanza del pallone`. I due punti serviranno per vincere il titolo provinciale e quindi disputare le finali regionali.

Malgrado il crescente entusiasmo attorno alla squadra, le difficoltà economiche si rivelano insuperabili ed il 22 aprile 1933 la Società emette un accorato comunicato con il quale invita gli sportivi a contribuire a sostenere la squadra.

Il Chievo raggiunge la finalissima grazie al contributo del giovanissimo Umberto Busani che nella sua carriera arriverà a vestire tre volte la maglia della nazionale B. Il titolo di Campione Veneto se lo aggiudicano i neri del `Fiera` di Treviso.
Dopo i successi dell`anno precedente,nel 1933/34, la squadra delude le aspettative dei tifosi. Da ricordare la vittoria contro i `Liberi` audacini per 13 - 1 (punteggio record nella storia del Chievo) con sei gol di Carrara.

Un`altra stagione, 1934/35, magica per i biancocelesti, che vincono per la seconda volta il campionato veronese battendo allo spareggio l`irriducibile rivale Alba Borgo Roma (3-1 il risultato finale, doppietta di Bucchi e gol di Tommasi). Alle finali venete, dopo aver sconfitto il Malo, il ChievoVerona incontra la Vetri Coke di Mestre: all`andata la partita finisce in parità, al ritorno viene sospesa e poi data persa ai biancocelesti per minacce all`arbitro che aveva fischiato un rigore a favore degli avversari a pochi minuti dalla fine.

Le difficoltà economiche,nel 1935/36, costringono la Società a ritirarsi dal campionato. Cala così il sipario su un pezzo di storia. Bisognerà attendere la fine della guerra per rivedere all`opera la squadra.

E` l`anno della rifondazione.Siamo nel 1948/49. La squadra viene iscritta al campionato di "Seconda Divisione" della Federazione. L`8 novembre 1948 viene inaugurato il nuovo campo realizzato grazie all`aiuto di decine di appassionati. Le ristrettezze economiche costringono i dirigenti ad acquistare maglie rossoblù.

In questa stagione ,1949/50, il rendimento della squadra è alterno. Il primo gennaio 1950 la gara interna contro il Bardolino viene sospesa sul punteggio di 7 - 1 per il Chievo perché gli ospiti, stufi di subire reti (come si legge sulla cronaca de "L`Arena"), abbandonano il campo.

Stagione trionfale è il 1950/51 per i Biancocelesti che vincono il Titolo Provinciale e quello Regionale di "Seconda Divisione". La squadra è interamente formata da giocatori di Chievo.

I Biancocelesti nel 1951/52 ce la mettono tutta, ma l`impatto con la `Prima Divisione` è disastroso. I clivensi, infatti, terminano il campionato all`ultimo posto (non sono previste retrocessioni). Il 20 aprile 1952 fa il suo esordio Bruno Vantini, l`attaccante bandiera del Chievo per quattro lustri. Concluderà la carriera al termine della stagione 1970/71 dopo aver segnato 159 reti con la maglia del Chievo.

Il Chievo termina il campionato 1952/53 al terzultimo posto, ma si salva grazie ai punti di penalizzazione inflitti al Bovolone ed all`Arcè di Pescantina per l`impiego di giocatori in posizione irregolare.

Al terzo anno,1953/54, in "Prima Divisione", il Chievo è finalmente in grado di farsi valere e termina il campionato al sesto posto.

Per la prima volta,1954/55, nella sua storia il Chievo cede un giocatore ad una squadra di categoria superiore. Si tratta di Raffaello Biondani, valutato 800.000 lire.

E` una delle ultime stagioni,1955/56, in cui il Chievo indossa i colori biancocelesti. I dirigenti decidono di adottare i colori gialloblù.

Campionato tranquillo è il 1956/57, concluso al quarto posto.

Il 3 novembre 1957 , nel 1957/58, si inaugura il campo parrocchiale "Carlantonio Bottagisio", voluto dal parroco Don Silvio Venturi, alla cui realizzazione ha lavorato mezzo paese. Su questo campo il Chievo giocherà fino al 1986, anno della promozione in C2. Il quartier generale della Società si sposta al Bar "La Pantalona".

L`esordio in campionato,1958/59, in trasferta a Lugagnano, viene ricordato per un gol segnato dal Chievo proprio mentre l`arbitro fischia la fine della partita. Il Giudice Sportivo assegnerà la vittoria ai nostri.

I campionati, 1959/60, vengono ristrutturati; scompaiono le "Divisioni" e le squadre vengono divise in "Categorie": il Chievo è ammesso alla "Seconda Categoria" e vince subito il campionato battendo allo spareggio il S. Martino.

L`evento importante è però rappresentato dall`ingresso della ditta "Cardi" come sponsor ; ciò determina il cambiamento della denominazione societaria in "Cardi Chievo" ed un sostanziale appoggio nella gestione economica. L`abbinamento con Cardi continuerà fino alla stagione della promozione in Serie D (1974/75).
Al suo primo anno in "Prima Categoria" il Chievo centra l`obbiettivo della salvezza senza patemi d`animo.

La salvezza arriva,1961/62, solo all`ultima giornata.

Per la prima volta, 1962/63, nella sua storia il Chievo conosce l`amarezza della retrocessione.

Il bomber Masotto, nel 1963/64, viene venduto al Casale per la cifra record di un milione. Dopo dieci anni di militanza abbandona Panato, mitico guardiano della porta gialloblù.

Il Ragionier Luigi Campedelli diventa,1964/65, per la prima volta Presidente. Il Chievo vince il campionato di `Seconda Categoria` dopo un lunghissimo testa a testa con i rivali storici del Parona.

Alla presidenza della Società, nel 1965/66, viene nominato Umberto Bottacini (rimarrà in carica quattro anni). La squadra ottiene una salvezza tranquilla.

Il campionato,1966/67, del Cardi Chievo è stravolto dall`alluvione del 4 novembre 1966. Il campo, sommerso dall`acqua limacciosa dell`Adige, rimane impraticabile per lungo tempo e la sua indisponibilità incide sul rendimento della squadra che retrocede in `Seconda Categoria`. La novità di questo campionato è rappresentata dalla possibilità di sostituire il portiere titolare con il dodicesimo che siede in panchina.

Il Chievo vince,nel 1967/68, il campionato dopo lo spareggio con l`Ambrosiana e Bruno Vantini vince la classifica dei cannonieri con 19 reti.

Per questioni di bilancio,nel 1968/69, il Cardi Chievo rinuncia ad iscriversi al campionato di "Prima Categoria" ,disputa quello di "Seconda" e lo vince ancora.

Concludendo il campionato,1969/70, di Prima Categoria all`ottavo posto, la squadra ottiene il diritto a partecipare alla "Promozione".

Nel primo campionato,1970/71, di "Promozione" il Chievo raggiunge un ottimo nono posto.
Il Cardi Chievo vara,1971/72, la prima campagna abbonamenti della sua storia, il costo della tessera è 10.000 lire. Smette di giocare il `mitico` Bruno Vantini dopo 20 campionati con la maglia del Chievo.

Il Cardi Chievo,1972/73, al cospetto di formazioni che rappresentano centri di notevoli potenzialità, si comporta benissimo piazzandosi all` undicesimo posto in classifica.

Dopo 15 anni,nel 1973/74, di militanza smette di giocare Silvano Danese, esempio di serietà ed autentica bandiera della squadra di cui per molto tempo è stato il capitano. Nel novembre del 1973 viene ingaggiato Nicola Ciccolo. "Don Nicola" e un trascinatore che con il proprio istrionismo riesce a far rendere al massimo qualsiasi elemento.

E` una stagione esaltante, siamo nel 1974/75. I Gialloblù raggiungono i quarti di finale di Coppa Italia e conquistano la Serie D dopo un lunghissimo testa a testa con il Contarina conclusosi solo all`ultima giornata di campionato.

Le dimissioni del Presidente Iorio,1975/76, ed il forzato abbandono della ditta Cardi determinano gravissimi problemi economici. I dirigenti rimasti, con l`aiuto degli stessi giocatori che si accontentano di stipendi inferiori ai minimi contrattuali previsti dalla Lega, compiono notevoli sforzi per far quadrare i conti. Alla fine del suo primo campionato in Serie D il Chievo si piazza al decimo posto.

Viene nominato,1976/77, Presidente il Rag. Giuseppe Campedelli che, aiutato dall`allenatore De Angelis realizza la ristrutturazione ed il potenziamento del settore giovanile. La squadra, sensibilmente ringiovanita, riesce ad ottenere la salvezza.

Lascia la squadra,1977/78, Carlo Avesani, prima espressione del vivaio , che in dieci anni ha contribuito alla scalata del Chievo dalla `Seconda Categoria` alla `Serie D`. Tra i molti debuttanti di questa stagione si mettono in evidenza Pozza e Spollon entrambi destinati ad una brillante carriera tra i professionisti.
Si interrompe,1978/79, il matrimonio tra il Chievo e Ciccolo, l`allenatore della promozione.

L`avvio in campionato,1979/80, è molto incerto e ne fa le spese l`allenatore De Angelis che viene esonerato. L`ingaggio di Angelo Barbi non produce gli effetti sperati, così il Presidente richiama in panchina De Angelis che riuscirà a raggiungere la salvezza all`ultima giornata.

Dario Baruffi sostituisce,1980/81, De Angelis sulla panchina del Chievo e vi rimane per quattro anni. La Lega vara la ristrutturazione dei Campionati e stabilisce che per questa stagione non ci siano retrocessioni.

Il Chievo approfitta dell`occasione per lanciare in prima squadra alcuni giovani che contribuiranno a fare grande la storia della Società.

Scompare l`area,1981/82, del settore semiprofessionistico, il Chievo può cambiare la denominazione sociale e prendere il nome dello sponsor Paluani, divenuto nel frattempo socio di maggioranza.

Viene nominato Presidente Fernando Righetti il quale, prima come giocatore e poi come dirigente, è nel Chievo dal 1948. E` ancora una stagione con più ombre che luci, tanto che la salvezza viene raggiunta all`ultima giornata.

Entra nella Società,1983/84, con la carica di Vice-Presidente Saverio Garonzi :indimenticabile Presidente dell` A.C. Hellas Verona per quattordici anni. Il Commendatore, che a settantatre anni conserva immutati lo spirito, la carica, la grinta, l`entusiasmo e la passione dei vent`anni, forma con l`amministratore unico della Paluani Luigi Campedelli, riservato, introverso e razionale, una coppia perfetta.

Vengono ingaggiati due giocatori argentini :Daniel Delgado ed Horacio Petus . Il Paluani Chievo conclude il campionato a metà classifica.

Garonzi chiama al Chievo, siamo nel 1984/85, Giancarlo Fiumi la cui esperienza, competenza e preparazione danno alla Società un tocco di professionalità in più anche a livello organizzativo. La squadra è rinforzata con gli arrivi di Biancardi (Bologna, Brescia, Reggiana, Cavese), Tommasi e Sartori (Milan, Bolzano, Sampdoria, Ternana), ma conlude il campionato a metà classifica.

La squadra viene rivoluzionata. Se ne va Vanoni (nove campionati con la maglia gialloblù) ed arrivano Balestro (Juventus e Bari), Venturini (Fiorentina e Verona), Menabue, Notari, Matteoni, Brida e Zanin. Sulla panchina siede ancora Carlo De Angelis. Il Chievo si attesta subito in vetta alla classifica al pari del Bassano. Il 25 marzo 1986 perde la vita in un incidente Saverio Garonzi; ora i gialloblù hanno un obbligo morale in più per continuare con immutato coraggio sulla strada verso la C2.

Alla conclusione del campionato Chievo e Bassano si ritrovano a pari punti per cui si rende necessario lo spareggio che si gioca il 18 maggio 1986 allo stadio "Rigamonti" di Brescia davanti ad oltre tremila spettatori. Sono i calci di rigore a decretare la vittoria del Bassano ma si profila il colpo di scena.

Un`inchiesta federale per illecito sportivo pende sulla testa dei Bassanesi. La sentenza di condanna arriva venerdì 13 giugno 1986: il Paluani è in C2 ed a Chievo si fa festa. Il pensiero corre a Saverio Garonzi.

A coronamento della promozione arriva la vittoria del titolo italiano da parte della squadra Under 18 allenata da Fausto Nosè.
L`eredità sportiva di Saverio Garonzi,1986/87, viene raccolta dai nipoti Bruno, che assume la carica di Presidente, e Franco.

Nella stanza dei bottoni si aggiunge un altro prezioso socio, Carlantonio Guglielmi . Alla guida tecnica della squadra è riconfermato Carlo De Angelis ;vengono acquistati Seeber, D`Amico, Bertolutti, Fiorio e Maran. Da questa stagione il Chievo disputa le partite interne allo stadio `Bentegodi` abbandonando, dopo 29 anni, il mitico campo parrocchiale `Bottagisio`. Al suo primo anno in C2 la squadra ottiene un lusinghiero quarto posto.

Alla vigilia del campionato,1987/88, arrivano inaspettate le dimissioni di De Angelis ;al suo posto i dirigenti gialloblù chiamano PierLuigi Busatta, uomo schivo e di poche parole ma tecnico preparato. La squadra, rinforzata dagli arrivi di Sapienza, Latronico, Folli, Lazzarin e Curti, parte alla grande vincendo le prime sei partite di cui quattro in trasferta. Quando mancano sette gare alla conclusione del campionato il Chievo è terzo ad un punto dal Mantova, ma un inaspettato crollo fisico gli impedisce di lottare fino alla fine per la promozione.

Gianni Bui,1988/89, è il nuovo allenatore. Vengono ingaggiati Moretto, Beghetto, Nicoli e D`Angelo. Il campionato è un`esaltante cavalcata verso la promozione in C1.

Mister Bui conferma,1989/90, in blocco la squadra e la rinforza con i centrocampisti Genovasi, Pertusi, Biasi. Il Chievo non soffre il salto di categoria e gioca senza timori reverenziali anche contro le squadre più blasonate. Da ricordare l`entusiasmante vittoria sul Vicenza per 4 - 0. Ottimo il cammino anche in Coppa Italia: i Gialloblù arrivano in semifinale dove vengono sconfitti dalla Lucchese.

Diventa Presidente,1990/91, Luigi Campedelli, amministratore unico della Paluani. La prima decisione del nuovo Presidente è quella di cambiare il nome della Società in Associazione Calcio ChievoVerona, per identificarla maggiormente con la città. Malgrado la squadra venga rinforzata con molti nuovi innesti, la stagione è travagliata: la salvezza è agguantata per un soffio nell`ultima sfida di campionato, con la vittoria sul Pavia sul campo neutro di Mantova.

Il Presidente affida,1991/92, la conduzione tecnica della squadra a Carlo De Angelis. Dalle giovanili dell`Inter arrivano Bassani, Gentilini e Rocca, dal Cesena Zagati e dal Valdagno Tamagnini.

L`avvio di campionato non è esaltante, ma la squadra migliora di domenica in domenica. Il ChievoVerona conclude la stagione al settimo posto e vince la Coppa Disciplina. Il bomber Gori vince la classifica cannonieri della C1 girone A con 13 gol.

I dirigenti, visto l`ottimo piazzamento dell`anno precedente,nel 1992/93, decidono di apportare poche modifiche alla squadra: Sala, Antonioli, Spatari. Il 15 settembre 1992 muore, stroncato da infarto, il Presidente Luigi Campedelli. Tocca a Luca Campedelli, figlio dello scomparso Luigi, assumersi l`onere di guidare la Società. Alla fine del campionato il ChievoVerona si piazza al settimo posto.

Luca Campedelli, il più giovane presidente d`Italia, promuove Giovanni Sartori a Direttore Sportivo ed affida, nel 1993/94, la squadra ad Alberto Malesani. Le grandi novità sono rappresentate dall`introduzione dei tre punti a vittoria e della formula dei play off e play out. In avvio di campionato la squadra stenta a decollare e si trova invischiata nella zona play out. Il 6 marzo 1994 il `piccolo` ChievoVerona ospita il `mitico` Bologna e vince.

I tredicimila spettatori presenti esultano per il raggiungimento del primo posto in classifica. Perso dopo quattro giornate, il primato viene riconquistato a tre partite dal termine. Il 22 maggio 1994, penultima gara di campionato, il ChievoVerona batte lo Spezia 3 a 1, ma i ventimila spettatori presenti allo stadio "Bentegodi" non possono festeggiare la promozione in Serie B perchè il Mantova, staccato di soli due punti, vince ad Alessandria.

A Carrara, il 29 maggio 1994, ultima di campionato, il ChievoVerona deve assolutamente vincere, ma dopo 5 minuti si trova in svantaggio.

I gialloblù si riversano in attacco e, dopo aver sprecato una serie incredibile di occasioni, raggiungono il pareggio con un bellissimo gol di Antonioli. I caldo è insopportabile e lo sforzo fatto per agguantare il pareggio è stato notevole, ma i giocatori, spinti dal tifo dei quattromila veronesi giunti nella città toscana, fanno ricorso alle energie rimaste e si portano in vantaggio con Gentilini.

Il sogno si realizza: il ChievoVerona è in Serie B.
Per affrontare il campionato,1994/95, di Serie B sono necessari dei rinforzi, arrivano in riva all`Adige Borghetto, D`Anna,Giordano, Melosi, Petiziol e Zironelli.

La Coppa Italia riserva subito grandi emozioni. Infatti, dopo aver eliminato la Lucchese ai calci di rigore, il ChievoVerona affronta la Juventus. I Gialloblù tengono testa alla blasonata squadra torinese e si rendono pericolosi in contropiede. La partita finisce 0-0 e si può sperare nel miracolo.

A Verona i Bianconeri fanno valere la loro classe ed il Chievo, pur senza sfigurare, viene sconfitto per 3 - 1. In campionato i Gialloblù lottano nei quartieri bassi della classifica, ma riescono comunque a togliersi grandi soddisfazioni ed a salvarsi con una giornata di anticipo. Il primo derby nella storia di Verona viene disputato il 12 dicembre 1994 di fronte a trentamila spettatori.

Entrambe le squadre hanno paura di perdere ed il risultato finale è un giusto 1-1 con reti di Fermanelli (per il Verona) e Gori (per il Chievo). La gara di ritornoè più spettacolare ed il Chievo trionfa per 3-1 grazie alle reti messe a segno da Cossato, Valtolina e Giordano. E` l`ultima stagione in gialloblù per Zanin, che ha contribuito a portare il Chievo dall`Interregionale alla Serie B; insieme a lui lasciano il Chievo Maran due campionati vinti), Curti (due promozioni anche per lui) e Gori (un campionato vinto).
Con gli innesti di Carparelli (Sampdoria), Grabbi (Juventus), Melis (Empoli), Sinigaglia (Torino) la squadra, 1995/96, viene sensibilmente ringiovanita. La salvezza è raggiunta all`ultima giornata di campionato.

In Coppa Italia il Chievo viene eliminato al secondo turno ad opera della Lazio, ma solo ai calci di rigore.
Cerbone, Giusti, Lanna, Marazzina , Nardi e Fiore arrivano,1996/97, in riva all`Adige allo scopo di ottenere una salvezza tranquilla. Il rendimento della squadra è però superiore alle aspettative e, dopo aver a lungo cullato il sogno della serie A, il ChievoVerona conquista il sesto posto assoluto.

I brillanti risultati consentono a Gianello, Lanna e Zamboni di vestire la maglia azzurra di categoria, a Fiore di essere convocato con la Under 21 di Cesare Maldini. Debuttano in prima squadra Giora e Cortellazzi, provenienti dal vivaio.

Il Presidente Campedelli,1997/98, affida la guida tecnica della squadra a Silvio Baldini. Per il secondo anno consecutivo il Chievo sfiora la serie A.

Baldini (al Brescia) e` sostituito,1998/99, da Domenico Caso. I risultati inducono la Societa` a sostituirlo a dicembre con Lorenzo Balestro, al quale e` poi affiancato Luciano Miani. Il risultato e` un tranquillo 11° posto.

La coppia Balestro-Miani ,riconfermata, conduce la squadra all`obbiettivo salvezza (15° posto)nel 199/2000.
Arriva Luigi Del Neri, e la squadra, dopo un campionato esaltante per gioco e risultati, conquista,2000/01, la storica promozione in Serie A, giungendo seconda col Piacenza (terza per i risultati degli scontri diretti). La certezza matematica della promozione e`ottenuta il 3 giugno 2001, battendo la Salernitana 2-0 in un Bentegodi tripudiante.

Il ChievoVerona diventa,2001/02, la favola del calcio. Tutti parlano delle strabilianti imprese di questa squadra di quartiere arrivata in serie A. Gioca senza timori reverenziali e comincia subito a dare fastidio alle grandi. Drizzano le antenne anche all`estero. Per capire il "fenomeno Chievo" arrivano giornalisti e televisioni da tutto il mondo. E chi pensa a un effetto sorpresa deve ricredersi.

Il ChievoVerona è una realtà. Una squadra con un gioco incontenibile che mette sotto le grandi, anche se non sempre i risultati premiano la prestazione dei gialloblù. Storico il primo derby in serie A con il Verona (sfortunato il ChievoVerona all`andata, si riscatta al ritorno).

La squadra di Del Neri finisce con 54 punti al quinto posto dietro Juve, Roma, Inter e Milan, conquistando l`accesso alla Coppa Uefa e sfiorando la Champions League.

Dopo la prima, strepitosa, annata in serie A,2002/03, il ChievoVerona riesce in una sfida non facile: quella della riconferma ad alti livelli. Settimo nella classifica finale, sfiora la qualificazione in Coppa Uefa, perdendola per un soffio nell`ultima sfortunata trasferta contro la Juventus.

Ma è comunque un`altra grande stagione. Lo confermano i 55 punti finali, uno in più rispetto alla scorsa stagione, e l`approdo in Nazionale di due gialloblù, Perrotta e Legrottaglie. Nonostante le partenze importanti -Corradi, Manfredini e poi Marazzina- e i nuovi arrivi, il ChievoVerona rimane se stesso: spregiudicato, sempre deciso ad imporre il proprio gioco, affamato di vittoria.

Conquista tifosi e simpatizzanti in Italia e nel mondo e si merita la costante attenzione dei media nazionali e internazionali, che ne seguono le imprese con interesse e ammirazione. Nessuno, però, parla più di favola. Perchè il ChievoVerona si è rivelato una realtà: una tra le più belle del calcio italiano.

Il 2 maggio 2004,nel campionato 2003/04, battendo il Modena per 2 reti a 0 al Bentegodi, il ChievoVerona festeggia le sue prime 100 partite nella massima serie. Giancarlo Fiumi, Segretario Generale per vent`anni, si congeda lasciando il posto a Corrado Di Taranto. Un altro storico "addio" è quello del capitano "Icio" D`Angelo, che dopo 13 stagioni e oltre 300 partite gialloblù, lascia il calcio giocato ed entra a far parte dello staff tecnico.

Il ChievoVerona chiude la sua terza annata in serie A nono in classifica con 44 punti e saluta mister Del Neri, a cui subentra Mario Beretta. I gialloblù Barzagli e Sculli vincono gli Europei 2004 con la Nazionale Under 21.

Il ChievoVerona,nel 2004/05, comincia alla grande la sua quarta annata in serie A: guidato dal nuovo tecnico Mario Beretta, dopo le prime sei gare è terzo in classifica dietro Juventus e Milan. Da ricordare l`ottimo esordio contro i nerazzurri al Bentegodi, terminato sul 2-2, e la vittoria sulla Lazio per 1-0 all`Olimpico dove i gialloblù giocano in dieci per tutto il secondo tempo. Purtroppo, nella parte centrale del campionato, la squadra è penalizzata da una lunga serie di infortuni che la portano a lottare nelle zone calde della classifica.

Nella fase finale della stagione i risultati non premiano le buone prestazioni del ChievoVerona e dopo la sconfitta casalinga contro la Fiorentina, a tre giornate dalla fine, la Società prende una decisione sofferta: esonera Beretta e affida la squadra al suo vice, Maurizio D`Angelo, storico capitano gialloblù.

Battendo il Siena in trasferta e il Bologna al Bentegodi, il Chievo conquista punti preziosi contro due dirette concorrenti nella corsa-salvezza e si presenta a Roma per sfidare i giallorossi nell`ultima decisiva giornata di campionato. Il pareggio finale significa salvezza e ai ragazzi di "Icio" non resta che festeggiare assieme agli oltre 500 tifosi arrivati da Verona, per ringraziare loro e tutti quelli che ci hanno sempre creduto. E` ancora serie A.

Guidato dal tecnico Giuseppe "Bepi" Pillon, il ChievoVerona,nel 2005/06, si appresta ad affrontare la sua 5^ stagione consecutiva nella massima serie, affiancato da tre prestigiosi sponsor quali Cattolica Assicurazioni, Gruppo Ferroli e Banco Popolare di Verona, che sostituiscono per la prima volta Paluani sulle maglie gialloblù. E` un`annata straordinaria: i ragazzi della Diga collezionano 13 vittorie, "spaventando" le grandi : battuto il Milan nella gara di andata, fermata la Juve nel girone di ritorno : e rimanendo per tutto il campionato saldi nelle prime 7 posizioni di classifica.

Dopo la salvezza, conquistata con 11 giornate di anticipo, i gialloblù provano ad inseguire l`obiettivo Uefa. Traguardo centrato per la seconda volta nella storia della Società, dopo il primo anno in serie A con mister Del Neri " a 90" dal termine della stagione, con il pareggio sul campo del Lecce che vale un `pass` per l`Europa.

E il ChievoVerona si tinge d`azzurro: Sammarco, Scurto e Mantovani vengono convocati per la fase finale dell`Europeo Under 21, mentre Semioli merita un posto come 7° centrocampista azzurro e si unisce al raduno della Nazionale di Lippi in vista di Germania 2006. Una stagione splendida, un altro pezzo di storia gialloblù scritto assieme, un`altra gioia per i sostenitori: grazie, di cuore, a loro e a tutti quelli che vogliono bene al Chievo, a cui il Chievo ha regalato un altro, l`ennesimo sogno.

Quella targata 2006/07 è la 6^ stagione consecutiva del ChievoVerona nella massima serie. Guadagnata sul campo la Coppa Uefa, la squadra gialloblù si trova, dopo le penalizzazioni di Calciopoli, a lottare addirittura per un posto in Champions League, un sogno ad occhi aperti per tutti i tifosi del Chievo. La formazione veronese allenata da mister Pillon, perde però l`opportunità di partecipare alla fase a gironi a seguito dell`eliminazione rimediata ai preliminari contro il Lewski di Sofia. Amaro, poi, anche il doppio confronto in Uefa con lo Sporting Braga, con un`eliminazione arrivata addirittura ai tempi supplementari.

Rimane il campionato e per i gialloblù la partenza è in salita. Cinque sconfitte e un pareggio nelle prime sei partite "costano" la panchina a mister Pillon, una scelta sofferta da parte della Società, considerati i buoni risultati ottenuti dal tecnico trevigiano l`anno precedente.

Al suo posto ritorna Del Neri, lo "storico" allenatore del Chievo, il tecnico della storica promozione in serie A. Ma che quella in corso non sia un`annata fortunata lo ricordano la lunga serie di infortuni di giocatori importanti e le diverse sconfitte rimediate nei secondi tempi.

Alti e bassi nella parte centrale della stagione, i risultati spesso non premiano le prestazioni positive dei gialloblù, che si ritrovano, inaspettatamente e dopo una serie di vittorie finali, a giocarsi la salvezza nell`ultima partita di campionato. C`è l`ultima possibilità: Catania-Chievo sul campo neutro di Bologna, una sfida vera, tra due squadre che si giocano la permanenza in serie A.

E il campo dice 2-0 per il Catania. Non bastano al Chievo gli oltre 3000 tifosi al seguito, e la squadra gialloblù torna nella serie cadetta, dopo sei stagioni indimenticabili. L`amarezza è grande, ma forse è solo un arrivederci.

E nel campionato 2007/08 conquista la serie"A" con una giornata d`anticipo.

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